Affrontare la sfida dell'attrattività dell'apprendistato è diventato cruciale poiché sempre più aziende stanno lottando per trovare giovani idonei a intraprendere questo percorso formativo. Questa situazione non è limitata al solo Canton Ticino, noto per l'orientamento verso studi superiori dopo la scuola media, ma si estende a tutta la Svizzera.
L’attrattività dell’apprendistato è in calo e le aziende fanno sempre più fatica a trovare giovani idonei a svolgere questo percorso formativo. Questo non solo in Ticino, regione che per tradizione è più orientata verso la continuazione degli studi superiori dopo la scuola media, ma in tutta la Svizzera; situazione preoccupante perché l’apprendistato è il mezzo più veloce ed efficace con il quale le aziende si assicurano il personale qualificato. La penuria di personale e la poca attrattività non lasciano intendere un futuro roseo per l’economia: chi costruirà le nostre future abitazioni? Chi riparerà il nostro condizionatore durante un’estate calda? Chi ci preparerà la torta per la Festa della Mamma? Perché per noi cittadini è di questo che si tratta.
La carenza di personale ormai è un dato di fatto e la mancanza di interesse da parte dei giovani è sicuramente una causa ma d’altra parte a quest’ultimi le aziende devono anche offrire delle opportunità di formazione. Le aziende fissano requisiti sempre più elevati come a garanzia del successo formativo ma non va sempre tutto liscio come si pensa. Abbiamo intorno a noi molti giovani con un grande potenziale e il nostro compito è quello di aiutarli a svilupparlo; questi giovani saranno i professionisti di domani, quelli che faranno si che abbiamo reso speciale una giornata dedicate alla nostra mamma o che possiamo ritrovare un po’ di refrigerio in casa durante una giornata afosa. Ma non si tratta unicamente di problemi legati all’economia perché se da una parte le aziende non trovano personale dall’altra ci sono giovani in balia di loro stessi perché non hanno la più pallida idea di cosa fare in futuro; giovani che rischiamo fortemente di intraprendere dei percorsi formativi che non potranno offrire delle grandi possibilità di lavoro. Cercare di sviluppare il giusto equilibrio è la sfida che ci attende nel prossimo futuro.
Promozione per aumentare l’attrattività
Le associazioni professionali di categoria sono consapevoli che devono investire sulla promozione e anche che non possono più perdere ulteriore tempo. I giovani, insieme ai loro genitori che sono i primi influenzatori della scelta, si stanno allontanando e optano per percorsi ritenuti, erroneamente, più prestigiosi con un processo di iscrizione meno impegnativo rispetto alla ricerca di un posto di apprendistato. Fattori che impongono un ripensamento della promozione delle professioni perché l’attuale percezione che i giovani e i genitori hanno di determinate professioni non corrisponde alla realtà. Il cambio di cultura è già difficoltoso di suo se poi questo non è supportato da una comunicazione efficace la conseguenza non può che essere la diminuzione dell’interesse. Tendiamo a prendere la pandemia come capro espiatorio soprattutto sui risultati negativi ma in questo caso possiamo affermare che non ha sicuramente aiutato. Non tanto perché ci si è fermati ma perché tutto si è velocizzato e per chi era già un passo indietro, ora è tutto più complicato. La promozione delle professioni è sempre passata un po’ in secondo piano puntando prevalentemente su grandi eventi, come Espoprofessioni, dimenticandosi invece i canali utilizzati dai giovani, e non solo. Le fiere delle professioni sono estremamente importanti per avvicinare i giovani al mondo dell’apprendistato ma questo non è più sufficiente; le associazioni professionali non possono pensare di affidarsi a questo unico mezzo promozionale e agli orientatori professionali e ora sono chiamate a introdurre nuove misure per essere attrattive ma soprattutto per essere competitivi agli occhi dei giovani.
Promuovere utilizzando canali più vicino ai giovani e anche favorendo l’avvicinamento al settore è ormai un obbligo se vogliamo aumentare la consapevolezza nella società, differenziarsi dalla concorrenza che in questo caso sono le professioni ritenute più prestigiose o anche i percorsi formativi a tempo pieno, generando un interesse continuo, e non solo in un determinato momento dell’anno, e non da ultimo ricostruendo la fiducia verso un percorso formativo bistrattato.
È il momento di agire non solo per garantire il personale qualificato ma anche per dare ai giovani il valore che meritano e un futuro sul quale credere e costruire.